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Lo scantinato

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VovaNinja's avatar
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Italia, metà anni quaranta, interno, giorno. Scantinato semi-buio, adattato ad abitazione. Un bambino su dieci anni, Tommaso, sta seduto su una cassa appoggiata al muro, guardando in alto, donde proviene una luce, la luce dell'esterno. Il resto della stanza è illuminata da una candela. Un altro bambino, sugli otto anni, sta sfogliando un libro logoro. La candela si esaurisce. Il bambino più piccolo, Samuele, raggiunge il fratello, con il libro sotto braccio.
Samuele: La candela è finita.
Tommaso: E allora?
S: Non ci  vedo più, lì. Mi fai sedere qui?
T: Qui ci sono già io.
Rialza lo sguardo verso l'alto.
Vattene da un'altra parte.
S: Daiiii!
Il fratello più piccolo inizia a tirare per una manica quello più grande.
Che ci stai a fare lì, tutto il tempo! Mi serve la luce!
T: Stai zitto! Guardo fuori lo sai!
S: Lo puoi fare anche dopo! Per favore!
T: Anche te puoi leggere dopo, allora!
S: No, perché mamma ha detto che quando torna vuole sentire cosa ho letto e se non le dico niente mi sgrida! Dai, fammi posto!
T: No!
S: Sei cattivo! Fammi posto, fammi posto!
Samuele inizia a strattonare la manica del fratello così forte che questa si strappa. Tommaso dà uno spintone al fratellino, buttandolo a terra.
T: Guarda che hai fatto, stupido!
Il libro di Samuele vola in aria e finisce dritto nel secchio del bucato. I due fratellini vi si precipitano, Samuele estrae il libro, zuppo.
S: Ecco che hai fatto! Cretino! Cretino! Cretino!
Samuele scoppia a piangere, getta il libro a terra e inizia a colpire un Tommaso pieno di rimorso. Poi si getta sul letto e ficca la testa sotto un cuscino. Tommaso raccoglie il libro, lo scuote e lo tampona con la maglia, poi lo apre a metà e lo poggia sopra la cassa, dove lui stava seduto prima. Si avvicina timidamente al fratello.
T: Mi dispiace, scusa… Ma te mi hai strappato la maglia guarda!
Indica lo strappo al cuscino sotto cui sta la testa del fratello.
Comunque il libro non è perduto. È un po' rovinato, ma entro domani sarà asciutto, guarda, l'ho messo lì al sole.
Il fratellino, con gli occhi rossi e il naso che cola, emerge da sotto il cuscino.
S: Ma tra meno di un'ora mamma torna… e io non avrò letto nulla!
Sta per rimettersi a piangere quando il fratello gli mette una mano sulla bocca, poiché da fuori scena proviene un rumore di motore d'auto che si ferma, poi delle voci e passi. I due fratellini si immobilizzano, poi si nascondono sotto il letto. Quando il rumore è cessato, Tommaso esce dal nascondiglio per guardare fuori, ma Samuele, di nuovo in lacrime, lo richiama.
Torna qui! Tommaso! Lo sai che mamma non vuole!
T: Guardando preoccupato in alto.
Ma la mamma…
I singhiozzi di Samuele diventano così forte che Tommaso è costretto a girarsi e tornare sotto il letto con lui. Lo abbraccia e gli passa un fazzoletto tutto sudicio.
Stai zitto! Basta, ti prego! Stai zitto!
Samuele smorza un po' il tono ma continua a piangere.
Senti, vuoi che ti racconti io cosa dice il libro? Così almeno lo saprai dire alla mamma quando torna? È quello su Garibaldi, no?
S: Tommaso…?
T: Eh.
S: Ma mamma torna, vero?
T: Che cavolo dici, certo che torna!
S: Allora perché tutti i giorni, quando lei esce, passi tutta l'ora a guardare fuori?
C'è un lunga pausa tra i due, in cui l'unico suono udibile è il respiro pesante di Samuele.
T: Sai, sono un po' in ansia, all'inizio. Dopo penso che sarebbe bello uscire anche noi un pochino. Poi torna l'ansia. Ma poi mamma torna. Lei torna sempre.
S: E' vero!
T: Sai una cosa? Quando torna le chiediamo di uscire con lei una volta? Eh?
Samuele annuisce con energia
Intanto, ti racconto la storia!
E dopo tanto, rieccomi, gente!

Non ho più fatto nessun disegno perché non ho più programmi per colorarli. Ho scritto qualcosa, ma non mi piaceva niente.
Ora scrivo principalmente drammaturgie, dato che seguo un corso. Oltre a scrivere roba di università of course...

Durante l'occupazione tedesca di città come Pisa, le famiglie si nascondevano in nascondigli quali soffitte e scantinati per sfuggire al rastrellamento dei giovani in età da battaglia. Vigeva un coprifuoco che consentiva alle donne di uscire solo un'ora al giorno, per prendere acqua e cibo (se c'era). I collegamenti erano rotti, la scuola si faceva in casa.
Ho provato a immaginare cosa dovessero provare dei bambini in una situazione del genere.

Hope you like it (in italiano è più brutto)
© 2011 - 2024 VovaNinja
Comments3
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faderillaz's avatar
molto bello! Brava!